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Dopo circa 30.000 km di onorato servizio, ho mandato in pensione le pastiglie freno anteriori della mia Yamaha R6. A dire il vero avrei dovuto farlo già l’anno scorso, ma sapevo che in inverno la moto sarebbe rimasta in garage, e dato che non amo mettere le mani sui freni, ho deciso di rinviare il tutto a giugno 2021.

La scelta del prodotto da installare è stata abbastanza travagliata in quanto le vecchie pastiglie sinterizzate, che all’epoca ho montato anche al retrotreno, hanno purtroppo rovinato il disco posteriore, tramutando la superficie della fascia frenante in una sorta di "mini campo di grano di fresca aratura", compromettendone così il rendimento.

Questione di mescola, contenente probabilmente elementi troppo aggressivi per quel tipo di acciaio, dato che le pastiglie imputate erano destinate all’uso sportivo misto strada/pista. Fatto sta che la mia priorità è diventata trovare delle pastiglie - anche meno performanti - che non graffiassero i dischi anteriori come hanno fatto le precedenti con il posteriore. Del resto non ha senso avere una frenata esageratamente performante e sfruttarla poi solo al 50%. E' come acquistare le gomme in mescola per usarle su strada...o no ? A proposito, hai letto la mia guida alla scelta degli pneumatici...?

Mi sono scervellato a dovere per trovare un prodotto dunque più consono all’uso stradale, inizialmente ho pensato di andare sul sicuro, reinstallando le pastiglie freno di primo equipaggiamento, ma mi è bastato vedere il prezzo (100 € più spese di spedizione) per declinare l'opzione e indirizzare la scelta nuovamente verso un prodotto aftermarket. Credo di avere esplorato i siti di tutti i principali produttori di pastiglie per moto, alcuni dei quali hanno ormai un’offerta così vasta da confondere le idee anche al meccanico più esperto.

L’IDENTIKIT

Alla fine la scelta è ricaduta sulle A3+ della Carbone Lorraine (CL Brakes), brand appartenente alla francese Alstom Flertex Sinter, di cui a breve leggerai la mia opinione. Si tratta di pastiglie freno con materiale d’attrito sinterizzato, la cui mescola "C 685", priva di nichel, piombo e amianto, è stata pensata e composta specificatamente per l’uso stradale ma la cui installazione è destinata a motociclette “medie e potenti”.

Secondo quanto riportato dal produttore, il prodotto, oggetto di recensione, rappresenta una valida alternativa a quello installato dalla Yamaha di primo equipaggiamento, rispetto al quale vanta comunque un coefficiente di attrito leggermente maggiore.

Ho trovato (manco a dirlo) e dunque acquistato il mio set di CL Brakes A3+ su Amazon (ecco il link alla pagina del prodotto), a un prezzo che ritengo soddisfacente, senza spese di spedizione. Il pacco mi è arrivato in un paio di giorni, addirittura in anticipo rispetto ai termini previsti. Amazon, come sempre, davvero SUPER !

LA CONFEZIONE

All’interno del plico in cartone ho trovato due blister sigillati, ciascuno contenente una coppia di pastiglie CL Brakes A3+ e un cartoncino con alcune informazioni sulla composizione del prodotto e sulla garanzia offerta dal costruttore.blister pastiglie freno moto cl brakes a3

IL MONTAGGIO

L’installazione delle pastiglie di per se è stata molto semplice, tuttavia, prima di collocare gli elementi di attrito sulle pinze freno, ho adottato degli accorgimenti utili a favorire il perfetto accoppiamento fra il disco e il materiale d’attrito. Nulla di trascendentale, si tratta infatti di semplici e doverose operazioni di pulizia, utili a trarre le massime performance dall’impianto frenante, alle quali dedicherò presto un articolo.

IL RODAGGIO

Non ho trovato nella confezione alcuna indicazione in merito al rodaggio. Probabile che non ci sia una particolare procedura da eseguire, tuttavia, visto che altri importanti produttori suggeriscono di farlo, e che anch’io penso che non ci sia alcuna controindicazione in tal senso, per azzerare il rischio di eventuali dannosi surriscaldamenti degli elementi di attrito, per i primi 300 km mi sono limitato a delle frenate brevi e dolci.

Si, hai letto bene, 300 km…“Melius est abundare quam deficere”, recita un’antica e famosa locuzione latina, tuttavia già dopo i primi 100 km le CL Brakes A3+ hanno mostrato il loro “carattere” e la totale assenza di fischi, mi ha fatto pensare che l’operazione “rodaggio” fosse andata bene.

LE IMPRESSIONI DOPO 1500 KM

Le CL Brakes A3+ hanno evidenziato una buona resa sin dalle prime frenate, ne bastano infatti appena due per far raggiungere alla mescola la sua temperatura di esercizio.

Tirando la leva, la frenata ha un “attacco” dolce, mai brusco, un comportamento che aiuta tanto il neofita, ma anche il motociclista esperto, a gestire con buoni margini di sicurezza il veicolo, soprattutto se privo di ABS, su strade sporche, come negli ultimi tempi quelle della provincia di Catania, rese tali dalla frequente caduta di cenere vulcanica.

Buona la modulabilità della potenza frenante - nonostante la presenza, sulla mia moto, dei tubi freno aeronautici - che all'occorrenza arriva rapidamente ma sempre con dolcezza, basta tirare - anche con un solo dito - la leva, per imprimere alla moto una vigorosa decelerazione ed ottenere spazi di arresto contenuti.

Le CL Brakes A3+ offrono dunque una frenata sicura, poiché equilibrata e constante nel rendimento - come si conviene sulle motociclette stradali - tanto nell’uso “tranquillo”, quanto in quello “sportiveggiante”, anche in presenza di temperature torride come quelle di questa estate.

Benché la cenere vulcanica, presente sul fondo stradale, non mi abbia permesso di sbrigliare tutta la cavalleria della R6, nell’uso intenso fra i tornanti dell’Etna, le A3+ non mi hanno deluso, e anche in discesa, dopo lunghe e ripetute frenate, non ho avvertito segnali di fading.

Non ho invece ancora testato la resa di questa mescola sotto la pioggia, così come non posso naturalmente fornire indicazioni sulla durata della stessa, avendo ad oggi percorso circa 1.500 km.

Per il momento dunque la recensione delle Carbone Lorraine A3+, delle quali non posso che ritenermi attualmente soddisfatto, si conclude qui. Sarà mia cura aggiornarla non appena avrò i riscontri mancanti, e comunque nel caso in cui dovessero sorgere problemi di qualsiasi tipo.

Spero intanto di esserti stato di auto e di averti chiarito un pò le idee, ma se stai pensando di acquistare delle pastiglie freno nuove, potrebbe esserti utile anche la guida all'acquisto che ho dedicato a questa tipologia di prodotto.

A presto !

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IN SINTESI

Cosa mi è piaciuto

Rapporto qualità prezzo | Rendimento generale

Cosa non mi è piaciuto

Assenza indicazioni rodaggio

Inconvenienti e/o difetti riscontrati

Nessuno

DATI UTILI

  • Periodo test: Giugno - Ottobre;
  • Temperatura atmosferica: 35°/14°;
  • Chilometri percorsi: 1500;
  • Minima quota raggiunta: 5 m s.l.m.;
  • Massima quota raggiunta: 1910 m s.l.m.;
  • Moto utilizzata: Yamaha YZF-R6 m.y. 2004;
  • Peso moto: 182 kg (in ordine di marcia);
  • Tipo impianto frenante anteriore: a doppio disco;
  • Diametro dischi anteriori: 298 mm;
  • Spessore dischi anteriori (rilevato): 4,7 mm;
  • Pinze freno: monoblocco a quattro pistoncini, con attacco assiale;
  • Azionamento: idraulico con pompa assiale al manubrio;
  • Tubazoni idrauliche: treccia d'acciaio;
  • Fluido freni: Motul RBF 660 Factory Line DOT 4;
  • Pneumatici: Mitas Sport Force+;

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