La via Etnea è la strada principale del centro storico di Catania: percorrendola, ieri pomeriggio, mi sono trovato al seguito di una Opel Corsa che procedeva con passo "bradipesco". La strada davanti a noi era sgombera e se fossi stato alla guida di un veicolo "in forma", mi sarei esibito - senza alcuna esitazione - in un impetuoso sorpasso con tanto di sgommatina stizzosa.
Invece la mia vecchia seicento, 120.000 chilometri all'attivo e motore "ultraspompato", mi ha obbligato a tenere "due piedi in una scarpa", e a sorbirmi dunque l'incresciosa situazione per un chilometro e mezzo abbondante. Ti lascio immaginare il nervoso che m'è salito, soprattutto quando ho capito che l'automobilista in questione, non era una persona anziana, ma un uomo sulla cinquantina impegnato nella telefonata del secolo.
Un'ora dopo circa, situazione analoga nei pressi di Piazza Martiri della Libertà, dove un tizio, alla guida di una BMW nuova di pacca, armeggiava con il suo smartphone, avanzando al contempo in modo del tutto vago. Fortunatamente stavolta sono riuscito a svincolarmi in una trentina di secondi, altrimenti non so come avrei reagito...
Pochi minuti dopo ho imboccato la via Vittorio Emanuele II, una strada a senso unico - ma abbastanza larga - del centro storico, non fosse altro che buona parte della carreggiata è occupata dalla corsia riservata al transito dei mezzi pubblici (lato destro), mentre il lato sinistro è adibito a parcheggio auto. Ero quasi arrivato a destinazione, quando all'altezza di Palazzo Platamone mi sono dovuto fermare: un'Audi A3, in sosta - di sbieco - sul lato sinistro della carreggiata, rendeva difficoltoso il transito, creando un modesto "collo di bottiglia". In un primo momento ho pensato che l'auto fosse stata abbandonata per un problema tecnico, invece mentre tentavo di aggirare l'ostacolo, ho notato, con grande sorpresa, che all'interno c'era una donna, e che questa stava scrivendo qualcosa sul suo smartphone.
Scioccato, sono rimasto affiancato all'auto per una trentina di secondi, in attesa che la donna alzasse lo sguardo per farle capire, con una, doverosa, occhiata "assassina", quanto fosse maleducata...niente (!), era talmente assorta in quello che stava facendo, da non accorgersi minimamente della mia presenza.
Ma non è finita qui: durante il tragitto di ritorno, mentre ero incolonnato sulla SS114, una Smart, che stava procedendo in senso opposto al mio, ha oltrepassato la doppia striscia continua invadendo la mia corsia per poi correggere immediatamente la traiettoria. Non posso dire con assoluta certezza che il conducente stesse usando il telefono, in quanto era già buio, ma il sospetto è forte.
Scene da horror a tema zombie, che ho vissuto in prima persona un normalissimo giovedì pomeriggio, in una fascia oraria poco trafficata, peraltro, eccetto per il terzo episodio che si è verificato in orario di punta, ovvero a fine giornata lavorativa.
DIFFICILE COMBATTERE IL FENOMENO - Episodi di quotidiana trasgressione, che si susseguono giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, nonostante le sanzioni previste per chi viene "beccato" a usare un dispositivo mobile durante la guida, non siano certamente esigue. Attualmente si rischia infatti una multa che va dai 160 ai 646 euro, e in caso di recidiva entro il secondo anno dalla prima contestazione, è prevista la sospensione della patente e la decurtazione di cinque punti.
Considerato però che la distrazione alla guida è la prima causa di incidenti stradali nel mondo, e che le morti dovute a quella che di fatto è l'abitudine più pericolosa (non solo degli automobilisti, ma anche di conducenti di mezzi pubblici, motociclisti e addirittura pedoni) sono tantissime e in aumento (1.569 in Italia nel 2018), il Governo sta valutando l'inasprimento delle sanzioni.
L'intenzione è quella di introdurre la sospensione della patente già alla prima infrazione, con l'obiettivo di abbattere drasticamente il fenomeno dato che "beccare" in flagrante i trasgressori, è molto difficile. Basti pensare che nel 2017, solo lo 0,36% del totale delle multe elevate, ha sanzionato l’uso del telefono in auto.
Si pensa anche all'installazione di dispositivi elettronici in grado di rilevare l'infrazione, di immortalarla e di elevare automaticamente la multa, un pò come fanno gli autovelox. Credo però che, come avviene per questi ultimi, anche i dispositivi "anti-telefonino" debbano essere segnalati con largo anticipo agli automobilisti, e questo potrebbe ridurre di molto l'effetto deterrente, a meno che non vengano installati in tutta la città, ipotesi che ritengo alquanto improbabile.
Un modo per combattere efficacemente il fenomeno, potrebbe invece vedere coinvolto il cittadino in prima persona, che potrebbe - e dovrebbe - immortalare il veicolo trasgressore, quando possibile, ed inviare una segnalazione ai Vigili Urbani, permettendo loro di intervenire notificando il verbale. Solo con questo sistema (a parer mio) si innescherebbe nell'automobilista inosservante, la preoccupazione di essere beccato - ovunque ed in qualsiasi momento - e dunque la propensione a rispettare le regole.
E tu come la pensi in merito a questo argomento ? Quali sono i provvedimenti che il Ministero dei Trasporti dovrebbe adottare per ridurre drasticamente gli incidenti derivanti dall'uso dello smartphone durante la guida ? Fammelo sapere con un commento.
Un saluto e...alla prossima !
P.s. Ti informo che è attivo il servizio rss feed di inpiega.it, il metodo più efficace per non perdere neanche un articolo fra quelli che pubblicherò d'ora in avanti sul blog. Per iscriverti visita la pagina dedicata e segui le istruzioni...è gratis.
Leggi anche:
Accedi o registrati al sito per scrivere e pubblicare i tuoi commenti.