Percorrere le strade italiane è ormai come giocare alla roulette russa, ancor più se lo si fa aggrappati ad un manubrio ! Prudenza, attenzione e rispetto delle regole, principi fondamentali per ridurre al minimo le possibilità di incorrere in incidenti più o meno gravi.
Peccato che questi vengano sistematicamente ignorati un po’ da tutti: pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti, camionisti, “monopattinisti”, uomini, donne, giovani, anziani e compagnia bella.
Basta percorrere la circonvallazione di Catania un normale lunedì mattina, per rendersene conto. C’è chi attraversa la carreggiata in assenza di strisce pedonali, chi cambia corsia senza attivare gli indicatori di direzione, chi armeggia, sguardo basso, con lo smartphone mentre la sua auto avanza praticamente ingovernata. Questi ultimi, sono i più pericolosi di tutti, vere e proprie “mine vaganti”…e non ci vuole molto a capire il perché !
Mi ritengo assai fortunato se, in quasi 30 anni di spostamenti (lunghi e brevi) alla guida di veicoli a due ruote, sono riuscito a mantenere inalterata la mia incolumità fisica. Forse dovrei ringraziare San Colombano, protettore dei motociclisti, colui che domenica 16 agosto ha salvato la vita a Valentino Rossi e Maverick Vinales, in quel terrificante incidente del GP d’Austria.
L’IMPORTANTE E’ GUARDARE AVANTI
Poi ci sono quelli dello specchio retrovisore sinistro - e spesso anche destro - chiuso. A loro dedico questo articolo. Gente per la quale, l’indispensabile quanto efficace dispositivo di sicurezza, inventato nel lontano 1911 dallo statunitense Ray Harroun, ha la stessa utilità di una maschera da sub su Marte.
Mosche bianche ? Macché, ne becco almeno uno ad ogni uscita, e per questo comincio a credere che si tratti di una delle più frequenti e, ahimè, ignorate infrazioni al codice della strada. Insomma una di quelle cose diffuse, ma sottovalutate e poco osteggiate.
Rispetto delle regole a parte, volta per volta mi chiedo come, tali soggetti, possano sentirsi al sicuro senza poter vedere chi sopraggiunge a destra e a sinistra della loro auto. Io non riuscirei neanche a uscire dal garage con gli specchi retrovisori esterni chiusi, ma tant’è…
QUELLI CHE “OCCHIO NON VEDE, CUORE NON DUOLE”
Uomini e donne over 50, accomunati dal medesimo stile di guida: mani aggrappate al volante, collo bloccato, sguardo alto, proiettato (e concentrato) verso l’orizzonte, passo “bradipesco”. Automobilisti abituali o occasionali, distratti, negligenti, pigri o semplicemente disabituati alla guida; in ogni caso, molto pericolosi per chi si muove in sella ad uno scooter, ad una moto e per chiunque, trovandoseli d’avanti, tenti di liberarsene con un sorpasso.
SORPASSO = PERICOLO STRIKE
Una manovra quasi istintiva quando ci si trova al seguito di un veicolo lento, ma certamente azzardata in tale circostanza. Il soggetto che guida con lo specchio retrovisore chiuso, potrebbe infatti allargare la traiettoria proprio mentre transitiamo al suo fianco, scaraventandoci a terra, fuori strada o addosso a qualche altro veicolo in un batter d’occhio.
Per ridurre al minimo le possibilità che ciò accada, occorre, per forza di cose, esibirsi in un sorpasso "ampio e rumoroso", ovvero allargando il più possibile la traiettoria (se la strada lo permette), e coniugando alla manovra un sonoro colpo di clacson. L’alternativa ? Cambiare strada, o "accompagnare il morto" per il resto della giornata, mandando a puttane impegni di lavoro, commissioni varie e quant’altro…
CODICE DELLA STRADA, QUESTO SCONOSCIUTO
I dispositivi retrovisori esterni sono obbligatori dal 1 gennaio 1977 su ciclomotori, motoveicoli e gli autoveicoli, così come per altro indica il comma 1 dell’articolo 72 del codice della strada (Dispositivi di equipaggiamento dei veicoli a motore e loro rimorchi).
Al comma 13 del suddetto art. 72 si legge invece che: “chiunque circola con uno dei veicoli citati nel presente articolo in cui alcuno dei dispositivi ivi prescritti manchi o non sia conforme alle disposizioni stabilite nei previsti provvedimenti, è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 84 a euro 335.”
Circolare con lo specchietto retrovisore ripiegato, equivale a circolare senza specchietto, dunque si tratta di una vera e propria infrazione alle norme summenzionate. In caso di incidente inoltre, una recente sentenza ha stabilito che chi svolta a sinistra senza guardare, tagliando la strada a un altro veicolo, è sempre responsabile.
Dulcis in fundo ricordo, soprattutto a quegli automobilisti che non hanno mai guidato un mezzo a due ruote, che scooteristi e motociclisti, essendo in equilibrio precario, sono fra gli utenti più fragili della strada. Basta sfiorarli per causarne una caduta che può avere, su di essi, conseguenze disastrose, e in molti casi tragiche.
Dunque aprite quei maledetti specchi retrovisori, rispettate voi stessi ma, soprattutto, rispettate gli altri utenti della strada !
E tu cosa ne pensi ? Capita anche a te di imbatterti, con una certa frequenza, in automobilisti che viaggiano con gli specchi retrovisori chiusi ? Raccontami la tua esperienza utilizzando il form dei commenti in basso.
Un saluto e...alla prossima !
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© Foto per la copertina: 123RF
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