La manutenzione/pulizia dei corpi farfallati è una di quelle operazioni che odio, non solo perchè ogni volta che la faccio perdo un sacco di tempo a smontare, pulire e rimontare, ma soprattutto perchè mi viene un'ansia pazzesca nel cercare di non fare danni. Il 90% del tempo che dedico a questo lavoro, lo passo dunque "smadonnando" di brutto... XD
Farfalle e condotti d'aspirazione richiedono la massima attenzione ! Le prime non devono essere assolutamente toccate, in quanto anche il minimo contatto potrebbe provocarne il disallineamento e costringerci a portare la moto in assistenza. I secondi, invece, restando aperti, potrebbero convogliare qualche corpo estraneo a ridosso delle valvole o, peggio ancora, in camera di combustione, e causare dunque danni catastrofici alla prima accensione.
Nessuna delle due situazioni è piacevole, tuttavia la seconda è senza ombra di dubbio la più pericolosa, soprattutto se non la si compie da molto tempo. In questo caso infatti potrebbe essersi accumulata della sporcizia nell'area circostante ai collettori e già nella fase di rimozione dei corpi farfallati qualche sassolino potrebbe entrare dentro i condotti. E' dunque assolutamente raccomandato pulire preliminarmente la zona con un vigoroso getto d'aria compressa.
Tutte le volte che ho rimosso i corpi farfallati dalla moto, ho successivamente protetto il motore adagiando sui collettori di aspirazione uno straccio pulito. Un accorgimento questo che non mi ha tuttavia mai permesso di operare con la massima disinvoltura nell'area sottostante al serbatoio. Ecco perchè ho deciso di adoperarmi per risolvere definitivamente la questione.
Come ho detto qualche rigo sopra, il mio intento era quello di non dovermi più preoccupare dell'incolumità del motore, e l'unico modo, davvero efficace per centrare l'obiettivo, era quello di realizzare dei tappi su misura, appositamente conformati per essere fissati ad incastro sui collettori d'aspirazione.
Per realizzarli mi sono dunque basato sul sistema di attacco realizzato da Yamaha per il corpo iniezione delle R6 2003 e 2004. Ti spiego com'è fatto: ciascun collettore presenta, a pochi millimetri dal bordo superiore, una scanalatura che si sviluppa lungo tutta la circonferenza interna dello stesso. Tale scanalatura accoglie alla perfezione la corrispondente parte in rilievo presente sulla superficie del bordo esterno del corpo farfallato, e rende più solido il collegamento.
Per ottenere un buon incastro, ho dunque conferito al tappo la stessa forma del bordo del corpo farfallato, aumentando però, seppur di poco, la tolleranza di accoppiamento per consentirne all'occorrenza una facile rimozione. Ho altresì progettato, sul dorso del tappo, una linguetta la cui funzione è quella di fornire un punto di appiglio per poterlo tirare via in modo agevole.
Una volta steso il progettino di massima, contenente le misure rilevate con l'uso del calibro a corsoio, la fase di modellazione è stata molto rapida, vista la semplicità dell'oggetto. In una trentina di minuti il modello era pronto per essere stampato dalla mia Creality CR10, che ha impiegato circa 3 ore per "sfornare" il primo dei quattro tappi. Per realizzarli ho scelto un PLA standard ma comunque di buona qualità tant'è che l'oggetto si presenta solido, resistente e privo di deformazioni.
La "prova sul campo" ha poi dato l'esito sperato, i tappi offrono la giusta resistenza alla rimozione, e non c'è dunque il rischio che possano accidentalmente staccarsi, lasciando scoperti i condotti. Al tempo stesso però, i tappi risultano relativamente facili da rimuovere.
Che altro dire dunque...quando non trovi una cosa non ti resta che costruirtela diceva mio nonno, e mi sa che aveva ragione !
Un saluto e alla prossima... ;-)
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