La sostituzione delle candele standard (in acciaio/nichel) con le più raffinate candele all'iridio (o iridium), un pò come per i tubi freno aeronautici, è una delle modifiche più gettonate fra gli appassionati delle due ruote.
Ma quali sono i reali vantaggi che questo tipo di prodotto offre rispetto alla candela tradizionale e, soprattutto, vale la pena investire qualche euro in più per installarle sulla propria moto ?
Prima di affrontare l'argomento è bene capire quali sono le differenze tecniche costruttive fra una candela normale e una candela all’iridio. Vediamole insieme nell'articolo di oggi.
IL FUNZIONAMENTO DELLA CANDELA D'ACCENSIONE
Come già probabilmente saprai, nei motori endotermici ad accensione comandata (ciclo Otto), la candela inserita (avvitata) nella testa del cilindro, è il dispositivo elettrico che produce la scintilla la cui funzione è quella di innescare il processo di combustione della miscela aria/benzina.
La candela è alimentata tramite un dispositivo chiamato bobina d'accensione, che trasforma la corrente a 12 Volt, ricevuta dalla batteria, in corrente ad alto voltaggio (da 10.000 a oltre 40.000 volt), e la scarica sulla parte superiore della candela (terminale).
Sulla parte inferiore, ovvero quella che entra in camera di combustione, sono presenti due elettrodi (centrale e di massa) reciprocamente isolati per mezzo del corpo ceramico (isolatore). Tali elettrodi sono posti ad una certa distanza l’uno dall’altro (Gap) che generalmente si aggira intorno a 1 mm.
L’elettrodo centrale è quello alimentato, da esso parte dunque la scintilla, mentre l’elettrodo di massa è scarico. Questa grande differenza di tensione (o di potenziale) fra i due elettrodi, permette alla corrente di superare la capacità isolante della miscela aria/benzina che, al ridursi della resistenza dielettrica, comincia a ionizzarsi.
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Un gas ionizzato diviene conduttore, generando una breve ma intensa scarica di elettroni (arco elettrico) con un meccanismo analogo a quello dei fulmini. Le caratteristiche (lunghezza e intensità) di questo arco elettrico, più comunemente detto “scintilla”, influenzano inevitabilmente le prestazioni del motore.
CANDELE IRIDIO E STANDARD, LE DIFFERENZE
Per avere un innesco migliore, dunque, i costruttori di candele hanno iniziato a produrre degli elettrodi - quelli centrali in particolare - molto più sottili di quelli tradizionali al nichel (0,4/0,6 mm contro 2,5 mm di diametro), attenendosi al principio del “potere disperdente delle punte”: un fenomeno fisico che si verifica nei conduttori carichi elettricamente.
In sostanza, un campo elettrico diventa più intenso se la superficie del conduttore ha un raggio di curvatura minore (ovvero una curvatura maggiore, cosa che accade ad esempio se l'oggetto è molto appuntito). Tale fenomeno chiarisce il perché i fulmini colpiscono più facilmente parafulmini, guglie e alberi.
Elettrodi centrali molto sottili, sono però soggetti ad un deterioramento molto più rapido, che renderebbe la candela inutilizzabile dopo poche ore di funzionamento. Per ovviare a tale problema si è dunque deciso di realizzare - o in alternativa rivestire - l'elettrodo con delle leghe particolarmente resistenti all’usura, al calore, e dunque all'azione erosiva delle scintille. Si tratta del platino e dell’iridio. Entrambi appartengono alla stessa famiglia di metalli, tuttavia il secondo è diventato via via più popolare del primo in quanto vanta caratteristiche di resistenza maggiori, e un punto di fusione superiore ai 2450°.
I VANTAGGI
Alla luce di quanto detto, le candele all’iridio migliorano la combustione, il che si traduce in un maggiore rendimento del motore, in una minore produzione di residui carboniosi all'interno della camera di scoppio, e in consumi di carburante più bassi. Questi vantaggi sono tuttavia minimi e poco avvertibili. E’ possibile comunque notare, durante il funzionamento del motore, un’erogazione lievemente più pulita, priva di borbottii e, in linea generale, più rotonda.
Per quanto riguarda invece la longevità delle candele all’iridio, posso confermare, per esperienza diretta, che queste hanno una durata maggiore rispetto alle candele standard con elettrodo in acciaio/nichel. Durante gli anni ho difatti avuto modo di verificare, sulle mie moto, ma anche su quelle di amici e conoscenti, l’usura dei componenti in questione. Devo dire che, anche in presenza di chilometraggi elevati, le candele all'iridio si sono presentate sempre in ottimo stato, soprattutto nelle moto dotate di alimentazione ad iniezione elettronica.
Personalmente sono riuscito a coprire chilometraggi importanti, superiori in alcuni casi ai 40.000 km, che equivale a circa il doppio di quelli percorribili con candele dotate di elettrodi al nichel. Tieni comunque presente che la durata di una candela, a prescindere dai materiali di cui è fatta, è influenzata da due importanti fattori: la carburazione e il (buon) funzionamento della bobina d'accensione. In assenza di una delle due condizioni, la longevità della candela può calare drasticamente.
In definitiva, la domanda che sorge spontanea è la seguente: conviene o no montare le candele all'iridio sul motore della propria moto ?
Beh, la risposta è si, ma solo al fine di preservare il motore dalla formazione di depositi carboniosi e di allungare gli intervalli di manutenzione. Se invece sei alla ricerca di qualche cavallo in più, o comunque il tuo intento è quello di ottenere un incremento prestazionale, ti consiglio di lasciar perdere. Per aumentare la potenza di un motore infatti, le modifiche da fare sono altre, e ben più costose delle 15/20 euro circa che occorrono per acquistare una singola candela iridium.
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