Oggi ti parlo del casco, oggetto simbolo della nostra passione, nonchè angelo custode di ogni motociclista. Esso è lentamente entrato nella nostra "cultura stradale", anche se in molte città d'Italia il suo utilizzo viene spesso e volentieri evitato, soprattutto dai più giovani, che sottovalutano i rischi a cui vanno incontro non indossandolo.
Le statistiche parlano chiaro: indossare il casco significa ridurre del 37% il rischio di morte in caso di incidente. Ricordo infatti che il trauma cranico è la causa principale dei decessi negli incidenti motociclistici e, anche quando questi non sono mortali, le lesioni celebrali che ne possono scaturire comportano elevati costi di riabilitazione. Si è stimato che il trattamento dei danni pordotti al cervello costa, mediamente, tredici volte di più rispetto al costo di trattamento delle lesioni che interessano altre parti del corpo.
In questo articolo, ti parlo del dispositivo di protezione individuale più importante in assoluto, delle varie tipologie presenti sul mercato, dei materiali impiegati per la sua realizzazione, e di come scegliere quello adatto a te. Buona lettura !
MATERIALI
Le parti che compongono un casco da moto sono essenzialmente quattro: calotta esterna, calotta interna, imbottitura e visiera. Vediamo in dettaglio quali materiali vengono impiegati per la loro realizzazione:
CALOTTA ESTERNA - Costituisce la parte esteriore del casco e per questo è caratterizzata da una grande rigidezza e resistenza agli urti e da forme aerodinamiche. I materiali generalmente impiegati per la sua realizzazione sono di natura polimerica (ABS, policarbonato, PVC, ecc.) o composita (carbonio, kevlar/fibra aramidica, Dyneema o vetroresina).
CALOTTA INTERNA - Il materiale utilizzato per la sua realizzazione è il polistirolo espanso a densità differenziata. La funzione della calotta interna è quella di attutire e dissipare al meglio l'energia cinetica prodotta durante l'impatto.
IMBOTTITURA - La parte interna della calotta in polistirolo viene rivestita con una imbottitura in gomma piuma e tessuto anallergico, antibatterico. Questa contribuisce, a seconda dello spessore, alla definizione della taglia del casco.
SISTEMI DI AGGANCIO PIU' DIFFUSI
Anche il cinturino e il sistema di aggancio/sgancio, sono elementi di grande importanza per la sicurezza del motociclista, tuttavia vengono spesso sottovalutati. Sovente mi è capitato di avvistare "colleghi" andare in giro con il cinturino slacciato, non curanti di quali potrebbero essere le spiacevoli conseguenze di un incidente o anche di una banale scivolata.
I sistemi di aggancio più diffusi sono tre. Vediamoli in dettaglio:
DOPPIO ANELLO - E' basato su due anelli in acciaio, affiancati l'uno all'altro, all'interno dei quali si fa passare il cinturino. Il primo anello serve per allacciare e stringere il casco, il secondo invece per impedire al cinturino di scorrere e dunque di allentarsi o slacciarsi.
Pro: è il sistema più sicuro, in quanto annulla l'eventualità che il cinturino possa slacciarsi accidentalmente. I caschi equipaggiati con il "doppio anello", possono essere utilizzati anche in pista a livello amatoriale e/o professionale.
Contro: il sistema è un pò lento da gestire, inoltre è molto difficile allacciare e slacciare il casco se si indossano i guanti.
SGANCIO RAPIDO O CHIUSURA RAPIDA - E' basato su un gancio e una linguetta ad anello, entrambi realizzati in metallo. Una volta inserita nell'apposita fessura presente sul gancio, la linguetta viene bloccata da quest'ultimo. Lo sgancio può avvenire solo premendo l'apposito pulsante di rilascio.
Pro: particolarmente rapido da gestire, è apprezzato per la sua praticità soprattutto nell'uso quotidiano, dunque nelle uscite brevi e/o dove sono previste numerose soste.
Contro: a differenza del doppio anello, il sistema di sgancio rapido, detto anche fast-lock o quick release, può essere soggetto a malfunzionamenti, pertanto non può offrire il medesimo grado di sicurezza. L'utilizzo di caschi con questo sistema è vietato in molti autodromi.
MICROMETRICO O MICROLOCK - Il bloccaggio è garantito da una fibbia metallica dotata di levetta di bloccaggio nella quale viene inserita la linguetta dentata in plastica. Per slacciare il casco occorre sollevare la levetta ed estrarre la linguetta.
Pro: i vantaggi sono gli stessi di quelli offerti dallo sgancio rapido, con la possibilità però, in questo caso, di effettuare anche la regolazione veloce del cinturino.
Contro: lo ritengo il sistema meno sicuro per la presenza della linguetta in plastica.
TIPOLOGIE DI CASCO
I caschi per moto si dividono essenzialmente in tre tipologie: jet, modulari e integrali. Vediamo in dettaglio quali sono le differenze...
JET - Si tratta di un tipo di casco aperto nella parte anteriore, in grado dunque di proteggere solo la parte superiore e posteriore della testa. I caschi jet sono privi di mentoniera, ma dotati (non tutti) di visiera protettiva per il viso.
Indicati per l'utilizzo urbano, i jet sono molto apprezzati per le loro dimensioni ridotte, una caratteristica che li rende facilmente trasportabili e stoccabili all'interno dei vani porta casco degli scooter (o nei bauletti delle moto). Tutti i caschi jet sono dotati di sistema di aggancio/sgancio rapido o microlock.
Pro: pratici, leggeri e confortevoli, i caschi jet sono piacevoli da indossare in primavera/estate poichè molto areati. Inoltre come ho detto qualche rigo sopra, sono molto comodi, soprattutto per le uscite brevi e con molte soste.
Contro: e' la tipologia di casco meno sicura in quanto il viso, essendo scoperto, è esposto a possibili traumi in caso di caduta.
MODULARE - Casco di tipo ibrido, la sua particolarità è quella di avere la mentoniera ribaltabile, grazie alla quale può, all'occorrenza, diventare un jet.
Viene maggiormente utilizzato per la guida in città e per le uscite mototuristiche a medio e lungo raggio.
Pro: particolarmente versatile, comodo e pratico, in caso di soste brevi come può essere ad esempio la classica fermata dal tabaccaio per comprare le sigarette, o per chiedere informazioni ad un passante. In tali circostanze non sarai costretto a togliere il casco, ma ti basterà alzare la mentoniera per farti capire dal tuo interlocutore.
Contro: la protezione dagli urti offerta da questo tipo di casco è maggiore di quella dei caschi jet, ma inferiore a quella offerta dai caschi integrali, in quanto, la mentoniera ribaltabile, non è in tutt'uno con la calotta, e la presenza delle cerniere la rende certamente meno resistente.
INTEGRALE - Casco completamente chiuso, ovvero dotato di mentoniera fissa e solidale alla calotta, per questo motivo l'ambito di utilizzo è più ristretto rispetto alle due tipologie precedenti. I caschi integrali sono adatti all'uso stradale e sportivo, per uscite a medio e lungo raggio.
Pro: sono certamente i caschi più sicuri. La calotta "monoblocco" offre il maggior grado di solidità, quindi di sicurezza, possibile.
Contro: durante i mesi più caldi dell'anno, la scarsa ventilazione rende questo tipo di casco un pò fastidioso, in particolare nell'uso cittadino, dove le basse velocità non favoriscono la circolazione d'aria al suo interno.
OMOLOGAZIONE REQUISITO FONDAMENTALE
Ogni casco, a prescindere dalla tipologia cui esso appartenga, deve essere omologato. L'omologazione certifica il superamento di determinati test e dunque la validità protettiva del prodotto stesso ai sensi di specifiche norme.
I dati relativi all'omologazione sono riportati su un'apposita etichetta collocata sul cinturino. I codici riportati su di essa indicano il tipo di paese per il quale il prodotto è stato omologato (es. E per l'Europa seguito dal numero 3 nel caso dell'Italia), il numero di omologazione, la sigla di protezione della mentoniera (/J caso privo di mentoniera; /NP caschi con mentoniera non protettiva; /P caschi con mentoniera protettiva), e il numero di prouzione.
E' buona regola accertarsi sempre che il casco indossato sia omologato, poichè, in caso contrario, oltre ad offrire un livello più basso di protezione, esporrebbe chi lo indossa a sanzioni elevate. In caso di incidente, inoltre, l'assicurazione potrebbe rifiutarsi di pagare.
DOTAZIONE DI SERIE
Alcuni caschi sono equipaggianti con degli utili accessori, ovvero il paranaso e il deflettore sottomento. Il primo evita l'appannamento della visiera quando le temperature sono particolarmente fredde e durante la guida con pioggia; il secondo invece evita l'ingresso dell'aria fredda in corrispondenza del mento, risulta dunque particolarmente utile nei mesi invernali.
COME SCEGLIERE LA TAGLIA GIUSTA
La scelta della misura corretta è di fondamentale importanza e non va dunque assolutamente sottovalutata. Questa regola vale per tutti i dispositivi di protezione individuale.
Un casco troppo grande - o troppo piccolo - non svolgerà bene il suo compito, e metterà a repentaglio la vita di chi lo indossa. Evita dunque di acquistare questo genere di prodotti senza averli provati.
Durante la prova tieni presente che il casco deve aderire in maniera uniforme alla testa, senza stringerla troppo. In sostanza non deve muoversi ma, al tempo stesso, deve offrire un buon comfort. Assieme alla taglia i costruttori indicano per quale circonferenza quest'ultima va bene, dunque un sistema efficace per individuare la misura giusta, è quello di misurare, con un metro sartoriale, la circonfeneza della testa a 2,5 cm dalle sopracciglia. Una volta individuata la taglia e indossato il casco, è buona regola tenerlo in testa per qualche minuto prima di fare le dovute considerazioni.
Alcune aziende offrono la possibilità di modificare la calzata dei loro caschi, sostituendo i guanciali. Questi ultimi devono essere dello spessore giusto e avere una buona consistenza, poichè permettono di tenere la mentoniera ad una certa distanza dalla bocca quando si superano determinate velocità.
COSTO ELEVATO = MAGGIOR SICUREZZA ?
Oggi è dimostrato che il costo di un casco non sempre garantisce un maggior livello di protezione. Il mio consiglio è quello di non acquistare mai senza prima aver fatto delle ricerche sull'effettivo livello di sicurezza offerto dal prodotto di tuo interesse. Rischieresti di trovarti con un casco magari bello e confortevole, ma poco sicuro.
A tale scopo ti consiglio di tenere in considerazione i test SHARP, il programma britannico che ha lo scopo di valutare il livello di protezione offerto dai caschi reperibili sul mercato. Questi vengono sottoposti a 32 test di impatto al termine dei quali viene attribuito un punteggio in stelle (da 1 a 5).
Per maggiori dettagli e per scoprire quali sono i caschi più sicuri visita il sito SHARP Helmets.
DURATA DI UN CASCO
I materiali di cui è composto un casco sono soggetti ad usura e deterioramento nel tempo. Mentre la calotta esterna, a seconda dei materiali di cui è fatta, può durare anche diverse decine di anni, gli interni, in particolar modo l'imbottitura, perdono molto prima la loro consistenza originaria.
Essendo a contatto con la pelle, l'umidità prodotta dal sudore del viso, unitamente alle forze di attrito generate dall'azione ripetuta del mettere e togliere il casco, produce un progressivo deterioramento e sfaldamento dei materiali. La calzata varia in maniera irreversibile, il casco diventa largo e instabile sotto l'azione dell'aria, con l'inevitabile conseguenza che, a determinate velocità, si generano fastidiose vibrazioni e la guida diventa dunque pericolosa, soprattutto se il guidatore indossa gli occhiali.
Alla luce di tutto ciò, è consigliabile sostituire il casco ogni cinque anni.
PERSONALIZZAZIONI ED AEROGRAFIE
Da qualche anno a questa parte la tendenza dei motociclisti è quella di personalizzare il casco con adesivi e aerografie. Rapida ed economica la prima soluzione, esclusiva e d'effetto la seconda. Qualcuno potrebbe chiedersi se il casco aerografato mantiene lo stesso grado di sicurezza di un casco originale.
La risposta è si, a patto che il lavoro venga eseguito con accuratezza. Per questo motivo è molto importante che il tuo casco venga affidato ad aziende specializzate e in grado di offrire le opportune garanzie sul lavoro svolto !
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