Alzi la mano chi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di guidare un'auto volante. Nessuno credo ! Io ho iniziato a farlo all'età di 10 anni, dopo aver visto il secondo episodio della trilogia Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis, quello in cui Doc, Marty e Jennifer raggiungono il futuro con la mitica DeLorean DMC-12, la macchina del tempo in grado di volare. E' uno dei miei film preferiti, ogni tanto lo rivedo con immenso piacere.
Grazie ad esso mi ero convinto che già all'inizio del 21° secolo, le nostre città sarebbero state invase dalle prime auto volanti, veicoli dall'aspetto particolarmente affusolato, pronti a spiccare il volo al minimo ingorgo. Come sai la mia supposizione non si è avverata, ma ciò non significa che qualcuno non ci abbia provato a realizzare qualcosa di simile a quello che il film mostrava.
Ben presto scoprii che già da una trentina d'anni l'ingegnere canadese Paul Moller, stava cercando di costruire un'auto in grado di volare, e che il prototipo più promettente era lo Skycar M400 a decollo (e atterraggio) verticale. Un progetto stravagante, ma comunque ambizioso, in grado di portare in volo ben quattro persone, e di raggiungere, secondo Moller, una velocità massima di 600 km/h grazie agli otto motori Wankel controrotanti istallati. Purtroppo, per questioni tecnico/burocratiche e legali, lo Skycar è oggi solo un bell'oggetto da museo.
In tutti questi anni l'elettronica, l'informatica e la meccanica hanno fatto passi da gigante, e attualmente l'auto volante è molto più che un sogno. Nuove interessanti opportunità arrivano infatti dalla tecnologia APR, acronimo di "aeromobili a pilotaggio remoto", meglio conosciuti come droni. Negli ultimi cinque anni sono entrati nella nostra quotidianità, aumentando l'efficienza del lavoro umano in diversi ambiti: videoriprese, fotografia, telerilevamento, aerofotogrammetria, operazioni di ricerca e soccorso, videosorveglianza, trasporto merci ecc.
Grazie alla facilità d'uso e alla grande stabilità e manovrabilità in volo, i droni promettono di rivoluzionare anche la mobilità urbana, con particolare attenzione a metropoli e megalopoli, dove la congestione della rete stradale è un grosso problema da risolvere al più presto. Qualcosa in tal senso si sta già muovendo, a breve infatti, nella città di Dubai, dovrebbe entrare in servizio il primo drone taxi.
IL DRONE PER TRASPORTO PERSONE - Si tratta di un velivolo di produzione cinese, dotato di cabina monoposto o biposto e equipaggiato con quattro/otto motori elettrici alimentati da batterie in grado di garantire fino a 30 minuti di volo, con una ricarica completa che avverrà in appena due ore. L'azienda che lo produrrà, la EHang di Guangzhou, ha completato tutti i test ed è pronta alla commercializzazione di questo piccolo "gioiello" volante, battezzato con il nome EHang 184.
A breve sarà dunque possibile volare da un estremo all'altro della città in pochissimo tempo, senza più preoccuparsi del traffico, ed anche in presenza di condizioni meteo avverse.
Il passeggero dovrà solo prenotare il servizio, attendere l'arrivo del velivolo in una specifica area di atterraggio, entrare in cabina e selezionare la destinazione desiderata. Al resto ci penserà il computer di bordo. Un pò come avviene nei taxi, ma in questo caso non ci sarà un conducente in carne ed ossa con cui chiacchierare durante il viaggio. La sicurezza del o dei passeggeri sarà dunque affidata ai sistemi elettronici di bordo, che monitoreranno continuamente il funzionamento dei motori e delle batterie, e ad un paio di paracadute pronti ad aprirsi in caso di guasto.
Il volo del drone taxi sarà inoltre costantemente monitorato presso un apposito centro di controllo a terra, dove operatori specializzati saranno pronti ad intervenire attraverso appositi controlli remoti, nel qual caso dovesse verificarsi una avaria e/o malfunzionamento del velivolo durante il volo.
IL PROGETTO EUROPEO - EHang non è tuttavia l'unica azienda impegnata sul fronte della mobilità aerea urbana: anche la start-up tedesca Volocopter e il consorzio europeo Airbus, stanno infatti sviluppando soluzioni altrettanto interessanti. Nel mese di settembre, la prima ha effettuato a Dubai un vero e proprio test pubblico, dove il velivolo 2X, un drone biposto a 18 rotori, ha effettuato un breve volo dimostrativo senza alcun passeggero a bordo.
Un pò più distante invece Airbus, che propone però insieme ai partners Audi e Italdesign, una soluzione più vicina all'auto volante dell'immaginario collettivo. Si tratta del progetto Pop.Up, un sistema di trasporto autonomo modulare, ovvero composto da tre elementi: una cellula (o capsula) per il trasporto di persone, un pianale a quattro ruote dotato di motore elettrico e un modulo aereo con quattro rotori anch'esso ad alimentazione elettrica. Combinando i tre moduli il veicolo sarà in grado di muoversi autonomamente per via terrestre o aerea.
Il servizio potrà essere prenotato tramite una apposita app. Il veicolo/velivolo raggiungerà l'utente presso il punto di prelievo ed organizzerà il trasferimento in funzione del traffico e della distanza da coprire. Il viaggio potrà anche avvenire in modalità mista - metà terrestre, metà aerea, - poichè sia il pianale che il modulo aereo saranno in grado di raggiungere la capsula e di ritornare alla centrale in modo autonomo.
A differenza delle precedenti soluzioni, assimilabili più ai tradizionali elicotteri, essendo impossibilitate a marciare su strada, Pop.Up, che a seguito del secondo step evolutivo è diventato Pop.Up Next, è il progetto che più si avvicina all'archetipo di auto volante. Da qui ai prossimi 6/7 anni sarà sviluppato e perfezionato, ma tecnicamente potrebbe già volare secondo quanto dichiarato da Italdesign al recente salone di Ginevra.
L'AUTO VOLANTE DIVENTERA' REALTA' ? - Le premesse ci sono, il sogno potrebbe avverarsi nel giro di qualche decennio, ammesso che si riescano a sciogliere quei nodi burocratici che attualmente ostacolano la commercializzazzione dell'auto volante: uno su tutti, la stesura di uno specifico regolamento di volo che tuteli la sicurezza dei cittadini.
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